Foto di Gerd Altmann da Pixabay
Carissimi redattori e amati lettori
L’EDITORIALE – in piena primavera siamo al cuore della nostra linea editoriale, e dopo la trance temporale, balzando fra epoche, retaggi e prospettive, considerando l’impatto delle tecnologie moderne e ripartendo dall’aspettativa umana in rapporto col mondo a noi circostante, ho creduto fondamentale toccare un tema comune: la Realtà.
“Chiudo con il potere dell’invisibile, con l’immanenza delle percezioni umane che dovremmo ascoltare più spesso per accettare l’idea che mutuando le nostre aspettative potremmo riversare quel che siamo per cambiare questa realtà”
Lasciandovi così, ho alluso precedentemente al fatto che noi uomini, ci concediamo a contesti e persone, differentemente a seconda dell’età e delle aspettative che quando illuse cambiano la nostra prospettiva.
Così, in una realtà personale tra quello che vorremmo e quello che accade, spesso tendiamo a darci diversamente nella società, vuoi per sopravvivenza, credenze o processi imposti.
Ora, dopo il suggerimento di operare come i bambini e riflettere come gli adulti per orientare da maturi divertendosi come gli infanti, per non essere sprovveduti o incoscienti, tento di lanciare un concetto parallelo a quello di realtà su tre assi: tempo, spazio ed energia, nello specifico “La Realtà nel tempo”, “La realtà dello spazio” e “La Realtà dall’Energia”.
“La Realtà nel Tempo” è intesa come la voluta responsabilità di essere figli dei nostri giorni, i testimoni reali dei tempi in cui viviamo. Per questo, al di là delle attività che eseguiamo nel quotidiano, è fondamentale considerarsi come operatori in relazione al contesto più affine alla nostra natura. Se così sarà, scopriremo altre persone con cui costruire un progetto, condividere una futuribilità sociale, soprattutto quando niente di quello che c’è ci soddisfa.
“La Realtà dello Spazio” consiste nel comprendere il luogo dove viviamo. Tuttavia, sapendo che esso possiede una propria storia, contornata da abitudini comunitarie, è possibile che si debba agire al di fuori di questo, ma ricordandoci che il risultato ottenuto potrà sempre ricalibrare le opinioni apportando cambiamenti dei posti che frequentiamo. Difficile o meno, potremmo traghettare la potenzialità viva di nuovi collaboratori che hanno un obiettivo simile, oppure cooperare con altri gruppi. In questo modo si capisce che lo spazio di provenienza, quando ci è ostile, potrà essere per noi l’allenamento per dimostrare che molto altro c’è … anche agli occhi di chi abbiamo accanto.
“La Realtà dall’Energia”. Collegandomi a dei concetti molto antichi, come ‘ tutto è in continuo movimento ’, ‘ tutto scorre ’, ‘ tutto cambia ’, vi sono da fare alcune considerazioni. Il tutto non andrebbe inteso come un livellamento di soggetti, quali siamo, che appartengono a un gruppo con un’unica mente. Ognuno ha i suoi processi mentali, e se tutto scorre è perché, ogni persona pensa in una maniera, sceglie in ogni attimo e agisce di riflesso. Quindi sarebbe corretto dire: ‘ tutto scorre, proprio perché ognuno di noi è diverso, ecco perché tutto cambia, ed ecco perché siamo tutti fattori di determinate variabili che danno come risultante le sfumature di questo universo ’. Ad ogni modo, sono gli albori di questi modi di vivere ad essere attratti, circondati, sedotti o respinti da ciò che invisibile è, sempre percepibile, fino ad alterare la materia stessa:
la potenza delle vibrazioni, la presenza delle frequenze e l’energia dei pensieri.
Potremmo constatare dunque, che sono le sensazioni ed emozioni a costruire le singole realtà, e aggiungo un altro punto fondamentale per viverla più serenamente. C’è un istinto che impera fra quello che percepiamo con i sensi e quello a cui miriamo per sentimento.
Non ho, al momento, parole per definire tali capacità umane, ma le vedo, le sento vivendole e so solo, senza convenirne con nessuno, che ognuno di noi ha il diritto di costruire la propria realtà.
A noi la scelta, a voi i giudizi e a chiunque voglia, possa e debba, la forza di andare oltre questi.
Paolo Cavaleri